L’ESIGENZA DI AVERE SPAZI COWORKING

Il mondo del lavoro è in costante mutamento a causa del progresso tecnologico, della digitalizzazione e dell’Industria 4.0, e di conseguenza si sono sviluppate aree di lavoro inimmaginabili nello scorso millennio. 

Nuove aree e nuovi settori richiedono forme e ambienti di lavoro alternativi come i coworking: degli spazi condivisi tra professionisti con alcuni servizi.

Come è nata l’esigenza di inventare un coworking? L’idea del coworking nasce quindi da una combinazione di trasformazioni economiche, sociali e tecnologiche. La sua nascita è una risposta diretta a nuove esigenze nel mondo del lavoro, che i modelli tradizionali non riuscivano più a soddisfare tra cui:

  • Cambiamento del lavoro tradizionale: fino agli anni ‘90 le persone lavoravano in uffici con orari fissi, ma con l’arrivo di Internet e strumenti tecnologici nuovi, molte attività si potevano svolgere da remoto e molte persone infatti hanno cominciato a lavorare in modo autonomo.

  • Solitudine: i freelance spesso lavorando da casa hanno cominciato a sentire un senso di solitudine e isolamento con ripercussioni sulla concentrazione e fatica a separare lavoro e vita privata.

  • Accesso a spazi professionali a basso costo: affittare un ufficio personale era (ed è ancora oggi) molto costoso, specialmente per chi lavora da solo. 

Questi sono i tre punti principali per cui si è sentita la necessità di offrire una proposta che si adattasse ai bisogni, soddisfatti tutti dalla creazione dei coworking. Il coworking oltre a rispondere ai problemi primari, risponde anche ad esigenze di secondo livello che aumentano però la soddisfazione di chi ne usufruisce, per fare alcuni esempi:

  1. Orari flessibili.

  2. Ispirazione (attraverso l’organizzazione di eventi e workshop).

  3. Struttura (postazioni per lavorare e un bell’ambiente).

  4. Sala relax (dove bere un caffè in compagnia).

Il primo coworking al mondo

Il primo spazio coworking è stato creato da Brad Neuburg nel 2005 a San Francisco. Brad Neuberg è uno sviluppatore informatico che nel 2005 viveva a San Francisco e lavorava da freelance…e si sentiva combattuto tra la libertà del lavoro autonomo e ill bisogno di struttura e socialità. Questa tensione lo portò a creare qualcosa di completamente nuovo, il “San Francisco Coworking Space” nel quartiere Mission. 

Inizialmente non ci andava nessuno ma Brad lo continuò a promuovere: aperto due giorni a settimana, internet, scrivanie e tè biologico…il tutto a $300 al mese. Dopo qualche tempo iniziarono ad arrivare altri freelance e pionieri digitali e nacquero anche altri spazi nelle grandi città come Londra. Berlino e NY.

Brad non registrò un marchio e non cercò di trarne profitto immediato…per promuovere lo spazio scriveva post su blog e partecipava a forum rendendo il coworking un movimento open-source, accessibile a chiunque volesse replicarlo o adattarlo alla propria realtà.

Dopo il 2010 il coworking è esploso in tutto il mondo e oggi ne troviamo anche a tema (tech, per creativi, artisti…), ibridi, e anche in aree rurali.

Perché Brad ha dato l’ispirazione ad altre persone?

  1. Ha risolto un problema reale;

  2. Ha condiviso liberamente il concetto,

  3. Il modello era semplice da replicare: avere una stanza, scrivanie ed internet, ma il modello era flessibile e quindi chiunque creasse uno spazio poteva aggiungere altri servizi;

  4. La community prima del business ( era importante la condivisione e il sentirsi parte di qualcosa),

  5. Tempismo perfetto (Il mondo stava cambiando ma non esistevano ancora spazi strutturati per accogliere freelance e startup).

Possiamo dire che un oceano blu?

Assolutamente si, nella sua nascita il coworking è un esempio di strategia oceano blu perchè ha creato un nuovo mercato senza competere con gli uffici tradizionali.  Prima del coworking c’erano solo due opzioni per lavorare: in ufficio o da casa/ luoghi pubblici. Il coworking ha creato un terzo spazio creando una nuova categoria che prima non esisteva.

Il nostro coworking

Il nostro coworking attivo dal 2018 è il primo mai aperto a Treviso ed è destinato a liberi professionisti, startup e studenti. Offriamo diverse soluzioni tra cui postazioni fisse e mobili, uffici privati, sale riunioni, area relax, libreria e servizio di domiciliazione e ricezione corrispondenza. Inoltre, lo spazio è sempre accessibile per gli abbonati, 7 giorni su 7 e 24 ore su 24.

MODELLO ERRC (Eliminate, Reduce, Raise, Create).

Eliminato - cosa abbiamo tolto rispetto al modello tradizionale?

  1. La rigidità degli orari di lavoro, non siamo un ufficio con orario 9-18, diamo la possibilità di organizzare in modo personale il proprio lavoro.

  2. Separazione tra lavoro e cultura, abbiamo eliminato l’idea che uno spazio di lavoro debba essere impersonale. Qui si lavora ma si partecipa anche ad eventi culturali, sociali e artistici.

Ridotto - cosa abbiamo ridimensionato? 

  1. I costi di accesso in quanto offriamo prezzi sostenibili per freelance, startup e studenti.

  2. La formalità degli ambienti lavorativi; abbiamo spazi molto curati ma “meno grigi” decorati con piante ed arte.

Aumentato - cosa abbiamo potenziato rispetto alla concorrenza?

  1. La varietà dei servizi, non solo scrivanie ma tanto altro.

  2. Il senso di comunità e connessione, attraverso tutti gli eventi sociali organizzati da noi.

Creato - cosa abbiamo introdotto sul mercato LOCALE?

  1. Un nuovo ecosistema lavorativo-culturale a Treviso.

  2. Collaborazioni con realtà locali lavorando con associazioni, enti pubblici, e imprese nel territorio trevigiano.

In conclusione

Il coworking non è soltanto una risposta alle trasformazioni del mondo del lavoro, ma un vero e proprio simbolo di evoluzione culturale e sociale. Nato dall’esigenza di superare i limiti del lavoro tradizionale, oggi rappresenta uno spazio dove libertà, collaborazione e innovazione convivono quotidianamente. In un mondo in continua evoluzione, i coworking dimostrano che è possibile costruire ambienti di lavoro più umani, stimolanti e accessibili, dove crescere non solo professionalmente, ma anche come parte attiva di una rete. Una risposta concreta alle sfide del presente e un’anticipazione delle opportunità del futuro.



Autore: Valentina Brait

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