LE NUOVE POSSIBILITÀ DI LAVORO CON L'IA
L’intelligenza artificiale sta cambiando radicalmente il mondo del lavoro. Non solo automatizza compiti ripetitivi, ma spinge le aziende e la pubblica amministrazione a ripensare interi processi, ruoli, competenze richieste. Secondo il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum, entro il 2030 si potrebbero creare 170 milioni di nuovi posti di lavoro a fronte di 92 milioni eliminati, per un saldo netto positivo di circa 78 milioni.
Anche in Italia si osserva un aumento della domanda di competenze legate all’IA: i profili tradizionali “analogici” stanno integrando skill digitali e IA, ad esempio artigiani e designer sono passati da produzione manuale e prototipi fisici all’uso della stampa 3D e software di progettazione organizzativa, inoltre aumentano le offerte di lavoro che richiedono almeno competenze tecnologiche di base.
PROFILI EMERGENTI
AI prompt engineer è una figura relativamente nuova e di base lavora con i prompt (comandi o istruzioni) per ottenere risposte precise dall’IA. Le sue mansioni sono progettare prompt che guidino l’AI a produrre output di qualità, svolgere test con variando i prompt per capire quali formulazioni portano migliori risultati, scrivere le linee guida sull’uso dei prompt da parte di team tecnici e non, verificare la pertinenza e correttezza delle risposte segnalando errori e supportare l’implementazione dell’intelligenza artificiale in applicazioni reali (come automazione, supporto clienti ecc.).
Le competenze richieste sono: avere buona padronanza del linguaggio dell’AI, conoscenza tecnica sul funzionamento dei modelli di linguaggio, capacità logiche e creative.
Ethics & Policy Specialist si occupa di integrare considerazioni etiche, sociali e normative nei processi decisionali di un’organizzazione. Le sue mansioni includono valutare l’impatto di nuove normative sull’offerta dell’azienda e aggiornare i vertici sulle norme più rilevanti, definire e garantire il rispetto nell’azienda degli standard etici, valutare rischi legati alle nuove tecnologie, raccogliere feedback esterni sulle policy aziendali.
Le competenze richieste sono la conoscenza del diritto dell’etica e le normative sulla privacy, avere sensibilità verso questioni sociali e capacità di comunicazione con gli organi aziendali.
AI Model Trainer si occupa di far “imparare” attraverso i dati i modelli di intelligenza artificiale in modo da ridurre i loro errori e renderli più affidabili nelle applicazioni reali. Le sue mansioni, variabili in base al contesto, sono la raccolta e l’organizzazione dei dati che serviranno per istruire il modello, assegnare significato ai dati, testare e ottimizzare il modello con nuovi dati per verificare l’accuratezza.
Le competenze richieste sono la conoscenza del machine learning, saper programmare soprattutto in Python, riconoscere dati ambigui e avere una buona conoscenza di statistica.
Robotic Process Automation Specialist si occupa di gestire processi automatizzati all’interno dell’azienda. Le sue mansioni sono analizzare i processi aziendali e identificare quelli che potrebbero essere automatizzati, definire l’architettura tecnica e i vari componenti da usare nella progettazione, compiere test e monitorare la performance dei bot in esecuzione, ricercare nuove opportunità di automazione per aumentare l’efficienza.
Le competenze richieste sono la conoscenza dei tool di automazione, capacità di gestione di progetti e comprendere come integrare bot o l’IA nei sistemi esistenti.
Big Data Specialist si occupa dell’analisi e valorizzazione di una grande quantità di dati. Le sue mansioni sono definire i processi di acquisizione dei dati da fonti diverse, progettare e gestire i sistemi di archiviazione dei dati, creare algoritmi per estrarre i dati utili e supportare i decision-maker nella lettura.
Le competenze richieste sono la conoscenza dei linguaggi di programmazione (Python, Java), saper gestire un database, conoscere le modalità di estrazione dei dati rilevanti, capacità di interpretazione dei dati e trend.
Human-Machine Interaction Designer si occupa di progettare le interfacce e le modalità di interazione tra esseri umani e macchine per renderle più intuitive, sicure e efficaci. Le sue mansioni, e abilità, sono conoscere gli utenti che andranno a usare un determinato programma, progettare l’interfaccia garantendo coerenza e chiarezza, creare e condurre test sull’efficacia effettiva anche con gli utenti reali, predisporre le linee guida sull’uso della piattaforma.
Le competenze richieste sono saper analizzare percezioni e intenzioni degli utenti, saper progettare con un design facile e intuitivo, sviluppare nuove modalità di interazione con gli utenti finali.
SFIDE DA AFFRONTARE
Gap di competenze: sono pochi i lavoratori che possiedono, al momento, le competenze richieste sia tecniche sia le soft skill come problem solving, creatività, capacità di adattamento.
Disparità territoriale e di settore: settori più avanzati e aree metropolitane beneficiano prima dell’adozione dell’IA, mentre zone più periferiche rischiano di restare indietro.
Etica e privacy: società e istituzioni pongono crescente attenzione a come l’IA decide ed eventuali violazioni della privacy; saranno necessarie figure specializzate in queste tematiche e per le aziende sarà importante restare aggiornate sugli ultimi avvenimenti.
Resistenza al cambiamento: è necessario un supporto politico, aziendale e sociale dato che non tutti i lavoratori sapranno reagire dopo la pesante trasformazione del proprio lavoro da parte dell’intelligenza artificiale.
COME PREPARARSI AL MEGLIO
Per chi volesse entrare nel mercato del lavoro “IA-oriented” sarebbe bene investire in formazione specifica: corsi su data science, machine learning e automazione, promossi dalle istituzioni o dalle stesse aziende e sviluppare competenze trasversali: pensiero critico, capacità di lavorare con strumenti tecnologici, creatività, essere flessibili nel percorso professionale prendendo in considerazione l’esistenza di nuovi ruoli.
CONCLUSIONE
L’IA non è, come definito da molti, solo uno strumento che toglie posti di lavoro, ma è un acceleratore di nuove opportunità. Il vero fattore sarà chi saprà aggiornarsi, adattarsi e integrare l’IA nel proprio lavoro senza perdere l’umanità.
Autore: Andrea Lucchetta
Fonti: FISCOeTASSE, RoboticsBiz