IA e come influenzerà il domani

Di recente, attraverso il format del fishbowl, abbiamo ospitato un incontro organizzato dal MUG con l'obiettivo di avere uno scambio di vedute intorno all'intelligenza artificiale e al suo impatto sul mondo del software in questo momento.

Il format del fishbowl si basa su poche semplici regole:

- Si creano due cerchi di persone, uno interno (più piccolo per numero di partecipanti) e uno esterno (più grande per numero di partecipanti), quello interno può parlare e quello esterno invece può solo ascoltare

- Le persone che fanno parte del cerchio interno discutono di un argomento per 15 minuti, al termine dei 15 minuti si cambia argomento e una (o più, a seconda del numero di partecipanti) persona del cerchio interno si scambia con una del cerchio esterno

- L'argomento della discussione è scelto da un facilitatore che ha anche il compito di tenere gli scambi di idee ordinati e fluidi

- I partecipanti iniziali del cerchio interno verranno scelti tra gli iscritti all'evento dagli organizzatori.

Ma perché è stata scelta come tematica proprio quella dell’Intelligenza artificiale?

Ultimamente se ne sente tanto parlare, in quanto sta iniziando a rivoluzionare il mondo del lavoro.

Le prime domande oggetto della discussione sono state:

Perché dovremmo sforzarci di comprendere meglio il fenomeno dell’IA? 

L’IA cambierà il mercato del lavoro? Se sì, in che modo?


Dagli interventi è emerso che l'IA rappresenta un'aggiunta utile nel campo del lavoro, in quanto può occuparsi di compiti di base e ripetitivi, permettendo alle persone di concentrarsi su mansioni più creative e di valore aggiunto.

Tuttavia, è vari partecipanti sostenevano che l'IA non sostituirà completamente le risorse umane. Sebbene possa automatizzare alcune attività, per affrontare situazioni complesse e impreviste saranno ancora richiesti il coinvolgimento e la sensibilità umana.




L'IA avrà però un impatto significativo sul mercato del lavoro, infatti alcune posizioni potrebbero scomparire mentre altre potrebbero nascere. 

La formazione e l'adattabilità saranno essenziali per affrontare i cambiamenti del mercato.

Ricollegandosi alla seconda domanda, è stato chiesto se l’entrata in gioco dell’IA toglierà il posto a qualche dipendente, e la risposta non è semplice, in quanto l’IA viene vista come un’aggiunta all’esistente, almeno per ora, ma molto dipende anche dal contesto.

Se si considera un ambito dove è tutto applicativo e che quindi non è prevista una particolare attenzione alla risoluzione dei compiti, allora sono mansioni che può tranquillamente svolgere l’IA, ma man mano che cresce la complessità servono le risorse umane, per lo meno come supervisore.

Per quanto riguarda l’impatto che avrà sulle pratiche di sviluppo di un software, settore su cui l’incontro si è focalizzato, i partecipanti hanno fatto presente che il grosso del tempo viene usato per generare i dati dei test, e quindi fare l’infrastruttura di un test consuma molto e ha un valore minore.

Affidando questo compito all’IA, si completa l’ultima parte manualmente andando ad aggiungere i dettagli del caso, in quanto sono cose che l’IA non ha mai visto e non può analizzare nel dettaglio.



La seconda parte della discussione si è poi focalizzata sul tema dei diritti d’autore. Se, ad esempio, si dovesse affidare a ChatGPT la scrittura di una parte del codice, chi sarebbe l’autore? E chi avrebbe la colpa dell’eventuale fallimento del codice?

Sono tutti ottimi spunti di riflessione, ma bisogna partire dal fatto che l’IA ha accesso a un capitale intellettuale scritto da tutti e ChatGPT è stato creato da OpenAI, ma si basa su una vasta quantità di testo preso da internet, non è possibile identificare un singolo autore per le risposte specifiche che fornisce.

Per quanto riguarda un eventuale fallimento del codice, si presume che la responsabilità ricada sulla persona che utilizza il codice e prende decisioni in base ad esso. Ma la legislazione è ancora in divenire su un argomento tanto acerbo.

Come cambierà l’IA l’organizzazione del lavoro?

I campi di applicazione dell’IA diventano sempre più numerosi ottimizzando tutti i sistemi produttivi, di studio, di ricerca e di lavoro, permettendo di fare scoperte anche nel campo della medicina, le quali sarebbero state impossibili con la sola analisi umana.

Ci sarà spazio per nuove occupazioni in nuovi settori dell'energia, delle nuove costruzioni, dell'aeronautica, della medicina ecc..

Sarà compito dei politici e degli economisti modellare il prossimo futuro sociale, rendendo accessibile l'entrata delle nuove generazioni allo studio e ai nuovi lavori con una più equa redistribuzione della ricchezza che l'intelligenza artificiale sicuramente produce e produrrà, con la consapevolezza che la creatività è una funzione che manca alle macchine.


Autore dell’articolo: Martina Aruta

Fonti: Artificial Intelligence Fishbowl