MUSICA A LAVORO, risorsa o elemento di ditrazione?

Ascoltare musica mentre si lavora aiuta veramente la produttività?

In caso quale musica si adatta meglio alla tipologia di lavoro e alla personalità del lavoratore?

Cosa ne pensano i nostri coworkers in merito?

Musica e lavoro sono collegati tra loro, almeno questo è il pensiero comune, ma cosa dicono gli esperti? Ci sono evidenze scientifiche che mostrano la musica come fattore di crescita della produttività?

Una ricerca condotta da Mindlab International, autorevole società di neuromarketing, ha evidenziato l’efficacia di lavorare ascoltando canzoni, nello specifico l’88% dei partecipanti ha visto un miglioramento della sua accuratezza nello svolgere i suoi compiti mentre l’81% è riuscito a svolgerli in un tempo inferiore a quello usuale.

Non mancano però le correnti di pensiero avverse che derogano la musica a puro elemento di svago e distrazione. Però è innegabile il fatto che la musica sia entrata prepotentemente negli ambienti di lavoro degli italiani, come sostiene un sondaggio condotto da linkedin e spotify nel 2017 ai suoi utenti.

L’85% degli intervistati ascolta regolarmente musica mentre lavora di questi:

● il 56% lo fa per aumentare la concentrazione

● Il 52% per essere più creativi

● il 39% per rilassare la mente

● il 17% per isolarsi dai rumori

Queste ricerche evidenziano però come la tonalità, il tempo, la complessità e il volume di un brano possano produrre effetti differenti sia in senso positivo che in senso negativo. Queste caratteristiche della musica impattano specificatamente sulle funzioni esecutive quali: capacità di controllo delle distrazioni e concentrazione su obiettivo e informazioni per raggiungerlo.

Per capire meglio questo concetto vi porto qui alcuni esempi:

Compiti creativi → sono consigliati brani a bassa complessità, ritmo lento e volume basso

Compiti complessi → per questi meglio un ritmo veloce, volume alto e come in precedenza bassa complessità

Compiti di vigilanza e controllo qualità → per mantenere la concentrazione a lungo meglio una musica ad alto volume, alta complessità, ritmo veloce e tonalità minore

Compiti abitudinari → qui invece non è necessario uno specifico tipo ma una qualunque melodia che susciti emozioni positive.

Queste linee guida sono generalizzate ma possono variare in base alla personalità dell’ascoltatore, la presenza e il tipo di testo e da un ambiente lavorativo distrattivo. Quindi è consigliato preferire canzoni a noi affini piuttosto che testi pensiamo possano aiutare a concentrarci, generalmente le canzoni senza testo o con testo in lingua straniera sono preferibili, in quanto un testo in lingua madre potrebbe farci concentrare sulle parole a scapito dell’obiettivo, e infine è consigliabile ascoltare musica in un ambiente con poche distrazioni sonore.

Un altro tip ci viene fornito da uno studio dell’università dell’Illinois, nel quale si è concluso che, per ottenere i benefici attesi ascoltando un brano quest’ultimo non deve superare i 70 decibel altrimenti si otterrebbero effetti addirittura negativi. Mentre la Cornell University ha evidenziato come melodie felici e allegre siano particolarmente efficaci nel favorire il teamwork.

Ma cosa ne pensano i nostri coworkers ?Li abbiamo intervistati chiedendo loro se ascoltano musica mentre lavorano, se gli aiuti a concentrarsi e cosa ascoltano; ecco le loro risposte:

-Enrico Campani, web developer specializzato in web app, predilige il blues e il rock dagli anni 70’ fino ai gruppi più moderni ma ascolta anche musica classica a seconda della task che deve svolgere; il blues e il rock lo accompagnano quando ha bisogno di carica ed energia per affrontare compiti impegnativi mentre, la musica classica lo aiuta nei ragionamenti o quando ha bisogno di concentrazione assoluta.

-Lorenzo Demaio, Imprenditore digitale e co-fondatore dell’app Kurt, ascolta le playlist di tendenza su Spotify che gli fanno compagnia mentre lavora e gli permettono di scoprire nuovi brani interessanti.

-Davide Ronfini, fotografo e co-fondatore di Ground Control Coworking, ascolta indie principalmente in lingua inglese ed essendo una musica rilassante la considera il perfetto sottofondo da avere in cuffia.

Ma non tutti apprezzano un sottofondo musicale:

-Riccardo Fasan, designer e imprenditore digitale, co-fondatore di Kurt, ad esempio non riesce a concentrarsi e preferisce un ambiente tranquillo e privo di distrazioni sonore.

Le considerazioni che possiamo ricavare sono semplici; il rapporto con la musica è strettamente personale e in un ambiente come quello lavorativo, dove l’obiettivo principale deve essere la produttività e l’efficienza, può aiutare come intralciare; ma l’unico modo per scoprirlo è provare e vedere quale sottofondo si adatta di più alla vostra vita lavorativa.

Fonti:

-https://www.corsielavoro.it/articoli/lavoro/musica-lavoro-produttivita/

-https://nuvola.corriere.it/2021/06/19/quale-relazione-tra-musica-e-lavoro/

-https://elenaghersetti.com/cosa-succede-se-ascolti-musica-mentre-lavori/

Autore. Crosera Riccardo

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